Italia nel mirino UE per plastiche monouso

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Procedura d’infrazione contro l’Italia per le deroghe sulla plastica compostabile

Dopo due anni, l'Unione Europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per il mancato recepimento corretto della direttiva SUP (Single-Use Plastics) sulle plastiche monouso. Bruxelles critica le deroghe italiane sulla commercializzazione di plastiche biodegradabili e compostabili, vietate dalla normativa comunitaria. Il governo italiano dovrà rispondere entro due mesi.

L'UE ha ufficialmente aperto la procedura contro l'Italia per non aver adeguato correttamente la propria legislazione alla direttiva europea che vieta le plastiche monouso. Sebbene i dettagli non siano ancora noti, è chiaro che la contestazione riguarda principalmente le deroghe per i prodotti in plastica biodegradabile e compostabile. Queste deroghe non erano previste dalla direttiva approvata nel giugno 2019, volta a ridurre l'impatto ambientale di certi prodotti di plastica usa e getta, inclusi quelli in plastica biodegradabile.

In Italia, questo settore vanta leader industriali di livello mondiale, e per proteggerlo, il governo dell'epoca, guidato da Mario Draghi, aveva scelto di non conformarsi pienamente alla normativa europea durante il recepimento della direttiva. L'infrazione da parte dell'UE era prevedibile, anche se ci sono voluti più di due anni per avviare formalmente il processo.

Il governo Draghi e il Ministero della Transizione Ecologica, allora guidato da Roberto Cingolani, hanno sostenuto un lungo confronto con le istituzioni europee, ritardando il recepimento della direttiva oltre la scadenza del 3 luglio 2021. Il decreto legislativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale solo a novembre, quattro mesi dopo la scadenza ma un mese prima della fine del periodo obbligatorio di osservazione di tre mesi per le regole tecniche nazionali che possono influenzare il mercato unico europeo.

Secondo Bruxelles, "l'Italia ha violato le norme procedurali adottando la legislazione di recepimento della direttiva durante il periodo di stallo, mentre il dialogo con la Commissione era ancora in corso". Inoltre, l'Italia ha ignorato la richiesta di sospendere l'adozione del decreto per sei mesi, avanzata dal Commissario UE al mercato Thierry Breton. La Commissione Europea ha chiesto al governo italiano di giustificare queste azioni entro due mesi, altrimenti si passerà alla fase successiva della procedura, il parere motivato.

Nel 2022, l'industria delle plastiche biodegradabili e compostabili in Italia ha prodotto quasi 128mila tonnellate di prodotti, con un fatturato di oltre un miliardo di euro. Secondo Assobioplastiche, il numero di aziende del settore è cresciuto da 143 nel 2012 a 271 nel 2022, con 3mila addetti. Nonostante il calo della produzione nazionale di plastica monouso, le quantità di prodotti in bioplastica sono aumentate del 23% tra il 2021 e il 2022 e del 55% rispetto al 2019.

Tuttavia, Assobioplastiche ha segnalato un calo del 20% nelle vendite di stoviglie in bioplastica compostabile nell'ultimo anno, a favore di prodotti in plastica tradizionale etichettati come riutilizzabili ma simili a quelli monouso. L'associazione ha quindi richiesto un tavolo di confronto presso il Ministero dell'Ambiente. Con l'intervento di Bruxelles, i tempi per affrontare questa questione sembrano ora maturi.

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