Direttiva europea: un colpo al settore packaging in plastica

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L'Unione Europea ha approvato una nuova direttiva che vieta l'uso di buste di plastica monouso per frutta e verdura aventi un peso inferiore a 1,5 kg. La direttiva, che entrerà in vigore il 3 luglio 2024, si applica a tutti i prodotti confezionati in plastica, compresi i cestini per fragole e pomodori, la retina per trasportare gli agrumi e le buste per l'insalata.

La direttiva è stata approvata con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento da plastica nell'ambiente. Le buste di plastica monouso, infatti, sono un problema ambientale significativo, in quanto impiegano centinaia di anni per decomporsi. Inoltre, possono rappresentare un rischio per la fauna selvatica, che può scambiarle per cibo.
Tuttavia, la direttiva ha suscitato forti critiche da parte del settore agroalimentare e dei consumatori, ma anche da parte delle aziende che producono imballaggi in plastica.

Il punto di vista delle aziende produttrici di imballaggi
Le aziende produttrici di imballaggi in plastica sostengono che la direttiva è un grave colpo al settore. Le buste di plastica monouso sono un prodotto sicuro ed efficiente che ha dimostrato di essere efficace nel proteggere i prodotti alimentari da danni e nel facilitarne il trasporto e la conservazione.
La direttiva non tiene conto delle esigenze del settore agricolo, che necessita di soluzioni di packaging efficaci e convenienti. Inoltre, la direttiva rischia di aumentare gli sprechi alimentari, in quanto i consumatori potrebbero essere meno propensi a acquistare frutta e verdura confezionata in modo meno sicuro.

Le conseguenze negative per il settore
L'impatto negativo della direttiva europea sarà significativo per il settore del packaging in plastica. La direttiva potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro nel settore, alla chiusura di aziende e all'aumento dei costi per i consumatori.
Inoltre, la direttiva potrebbe portare a un aumento degli sprechi alimentari, in quanto i consumatori potrebbero essere meno propensi a acquistare frutta e verdura confezionata in modo meno sicuro.

Una soluzione alternativa
Le aziende produttrici di imballaggi in plastica ritengono che la direttiva europea avrebbe potuto essere più efficace se si fosse concentrata sull'educazione dei consumatori e sulla promozione di soluzioni di packaging sostenibili.
Ad esempio, la direttiva avrebbe potuto prevedere l'obbligo per le aziende di fornire informazioni sui benefici ambientali delle soluzioni di packaging sostenibili.
Inoltre, la direttiva avrebbe potuto prevedere l'introduzione di incentivi per le aziende che investono in soluzioni di packaging sostenibili.
La direttiva europea è un passo importante nella lotta all'inquinamento da plastica. Tuttavia, la direttiva è stata approvata senza tenere conto delle esigenze del settore agroalimentare, dei consumatori e delle aziende produttrici di imballaggi in plastica.
La direttiva potrebbe portare a un aumento degli sprechi alimentari e dei costi per le aziende. Inoltre, la direttiva potrebbe rendere più difficile e costoso acquistare frutta e verdura per i consumatori.

Una soluzione alternativa alla direttiva sarebbe stata quella di concentrarsi sull'educazione dei consumatori e sulla promozione di soluzioni di packaging sostenibili.

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