La relazione finale della Commissione Ecomafie sul mercato illegale delle buste di plastica-shopper, è stata approvata il 7 settembre scorso dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali correlati.
I dati Ispra indicano che nel 2020 sono state immesse sul mercato 88.000 tonnellate di shopper in plastica, in lieve aumento rispetto al 2019 (+1,6%), si legge nella relazione: se il 78% dell'immesso al consumo è costituito da shopper, borse biodegradabili e compostabili, pari a circa 68 mila tonnellate, 4 sacchetti per la spesa su 10 sono stimati essere ancora in plastica tradizionale, ossia non a norma, una pratica diffusa soprattutto presso gli esercizi commerciali al dettaglio e i mercati rionali ed ambulanti.
Secondo i dati Plastic Consult, il mercato degli shopper compostabili valeva nel 2020 circa 58.000 tonnellate (+2,7 rispetto al 2019), a cui vanno aggiunte 15.000 tonnellate di sacchetti per la raccolta dell’umido (+3,5%).
Il dott. Stefano Vignaroli, Presidente Commissione Ecomafie (uno dei due relatori del documento, insieme a Caterina Licatini) ha “dichiarato:
“Da quando è entrata in vigore la legge che vieta le buste di plastica-shopper non biodegradabili si è dovuto fare i conti con la produzione illegale degli stessi. Questo fenomeno, oltre a permettere guadagni illeciti, è sfruttato dalla criminalità organizzata per il controllo del territorio sotto forma anche di pizzo.
Grazie all’impegno delle forze dell’ordine e di Assobioplastiche questa illegalità sta gradualmente diminuendo".
La Commissione Ecomafie ha fornito un importante contributo sotto forma di protocolli d’intesa con Carabinieri e Assobioplastiche, consentendo ad alcune Polizie locali di ampliare i loro ambiti territoriali di competenza.
Ciò ha portato ad alcuni sequestri di aziende che producevano in maniera illegale.
NB
Per essere certi, che il sacchetto che abbiamo in mano sia davvero conforme alla normativa, bisogna accertarsi che esso riporti la dicitura EN13432:2002 e la scritta “prodotto biodegradabile conforme alle normative comunitarie EN 13432”.