Il settore Packaging è in pericolo?

Ci aveva già pensato la pandemia, ma ancor più ora la guerra rischia di mettere in ginocchio diversi settori di produzione dovuti all’aumento indiscriminato dei costi delle materie prime.

Una situazione che peggiora di giorno in giorno a causa del conflitto, e che ha messo a dura prova le catene di approvvigionamento di materie prime e risorse in ogni settore. Assocarta ha dichiarato che sono sempre più gli stabilimenti che si stanno fermando a causa della mancata copertura dei costi del gas. Una situazione che rischia di intaccare anche il mondo dell’editoria, del packaging e degli imballaggi. Secondo Assocarta l’’80% dell’industria cartaria ha fermato o rallentato la propria attività a causa dell’aumento vertiginoso dei costi del gas. Ora tutto il settore produttivo del packaging e degli imballaggi (e non solo) fatica ad andare avanti a causa dell’aumento dei prezzi dovuti all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. Il problema blocca non solo l’intera filiera della produzione del packaging e degli imballaggi, ma anche la produzione di carte igieniche sanitarie, carte medicali, ma anche carte grafiche per l’editoria e l’informazione. Ma come mai mancano le materie prime? L'amido del grano, delle patate e di altri alimenti viene usato per produrre carta da imballaggio. La Russia e l’Ucraina sono, per l’appunto, produttori di grano e amidi; di conseguenza, il reperimento delle materie prime risulta sempre più difficoltoso, con il conseguente dilatamento dei tempi di consegna rispetto agli ordini ricevuti. Quest'anno i prezzi del grano e dell'amido sono aumentati, generando la possibilità di carenze, e se tale situazione persisterà i governi dovranno probabilmente dare la priorità agli alimenti rispetto alla carta. La carta sta diventando sempre più comune nell'imballaggio dei prodotti alimentari. Questo significa che subentra anche la paura del ritorno della produzione del packaging in plastica, indietreggiando nell’evoluzione di packaging sostenibili e facilmente riutilizzabili. I prezzi del gas sono passati dai 20/30 euro/Mwh del primo semestre 2021 ai 100/120 euro/Mwh di marzo 2022. In una sola parola, quadruplicati. Da considerare, che il costo dell’energia ha un peso sul prodotto finito di circa il 20%, motivo per il quale le cartiere devono trovare il modo di scaricare a valle la spesa aggiuntiva. La pausa estiva ha aiutato le imprese ad ammortizzare l’impennata dei prezzi, ma ora non tutti riescono a ripartire, un problema che riguarda circa l’80% dell’industria cartaria.L’appello è alla Commissione Europea affinché si impegni a fermare l’aumento indiscriminato dei prezzi, ad esempio mediante un tetto al prezzo a livello europeo, insieme al rinnovo del credito d’imposta per il quarto trimestre. 

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